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V.le Trieste, Udine
Il Piano Generale del Traffico Urbano per la città di Udine individuava tre diverse fasi di attuazione.
La prima, a breve termine, era finalizzata a un diverso uso della rete viabile esistente, incentivando la viabilità ciclabile con modeste opere di arredo urbano e segnaletica, e richiedendo un impegno economico limitato.
La seconda, a medio termine, prevedeva la realizzazione di itinerari ciclabili su sede propria, riorganizzando le sedi stradali esistenti.
La terza, a lungo termine, era connessa alla realizzazione di nuove piste ciclabili affiancate a nuove arterie stradali.
Il presente progetto si colloca sulla fase di medio termine e realizza un tratto importante della struttura della rete degli itinerari ciclabili, collegando il nodo di Piazzale d'Annunzio a quello di Piazzale Oberdan.
Esso prevede la realizzazione di due distinte piste ciclabili monodirezionali lungo gli esistenti marciapiedi, separate dalle corsie carrabili da un’aiuola spartitraffico, e che nell'ultimo tratto di Viale XXIII Marzo 1848 si uniscono lungo l’aiuola centrale, creando un percorso ciclo-pedonale.
Nella progettazione e nella riorganizzazione della circolazione si è dovuto tener conto di alcuni "generatori di traffico" quali il nuovo teatro, la nuova caserma dei Carabinieri e la chiesa della Parrocchia di San Paolino.
La nuova organizzazione della circolazione veicolare ha comportato l'eliminazione degli attraversamenti ortogonali alle corsie di marcia, obbligando la svolta a destra e la successiva inversione, attraverso i varchi sull'aiuola centrale, solo dopo aver percorso le corsie principali. Gli attraversamenti ortogonali sono stati quindi limitati agli incroci semaforizzati e ad alcuni punti particolari. Ne è risultata una diversa distribuzione dei transiti lungo l'aiuola centrale, con la chiusura o la modifica di quelli esistenti e l'apertura di nuovi.
La nuova sezione trasversale di ciascuna delle due contrapposte carreggiate è composta da: marciapiede, pista ciclabile, aiuola spartitraffico, due corsie di marcia, una corsia per parcheggio e un'aiuola alberata centrale; mentre per l'ultimo tratto del viale XXIII Marzo 1848 si è reso necessario collocare la sede della pista ciclabile sull'aiuola centrale, creando una pista ciclo-pedonale.
Lo spazio necessario alle piste ciclabili ed alle aiuole di separazione è stato ricavato riducendo sia i marciapiedi che le corsie di marcia dei veicoli.
L'attraversamento dei viali è stato limitati agli incroci semaforizzati, con percorsi affiancati alle strisce pedonali, disegnate in modo da formare un anello di circolazione interno all'incrocio. Negli altri punti del viale, gli attraversamenti consentiti sono esclusivamente quelli di tipo pedonale.
Le inversioni di marcia sono state facilitate per mezzo di corsie di preselezione ricavate in prosecuzione delle corsie di parcheggio.
Conseguentemente alla modifica dei varchi la circolazione dei mezzi pubblici ha subito alcune variazioni nei percorsi. Il progetto ha comportato inoltre una razionalizzazione della distribuzione delle fermate degli autobus.
L'aiuola alberata centrale è stata mantenuta nella sua destinazione di area alberata di separazione tra i due sensi di percorrenza dei viali, e valorizzata nella sua funzione di "salvagente" con la conferma del parcheggio e con la creazione di percorsi pedonali non pavimentati al suo interno.